Si chiamerà Riva Toscana Golf Resort&Spa ed è il campo da golf che sta nascendo fra Pratoranieri e Follonica, in provincia di Grosseto. Sarà inaugurato entro la fine dell’anno, forse già a novembre: un par 72 su 18 buche per circa 6 chilometri e mezzo, in mezzo a oltre 2500 ulivi, l’albero simbolo di questo percorso che si snoda fra la vecchia Aurelia e la Variante Aurelia, a un chilometro e mezzo dall’uscita Follonica Nord, e con ben 12 buche vista mare. “E’ il mio sogno che si realizza” spiega soddisfatto e con una punta di orgoglio l’architetto Paolo Negroni (nella foto di copertina, premiato di recente a Punta Ala), proprietario della struttura golfistica e alberghiera, mentre segue da vicino i lavori sul campo da golf.
La sua famiglia è stata un marchio storico nei salumi, ma lui ha scelto tutta un’altra strada. “Sono nato in pratica su un campo da golf – scherza – perché mia madre ha giocato fino al giorno prima di partorire”. Dopo essere diventato un buon giocatore (è di poco sopra 1 di handicap), Paolo Negroni si è laureato in architettura (“Ho fatto la tesi di laurea proprio sulla costruzione di un campo da golf”) e si è poi dedicato alla trasformazione del campo dello storico Golf Club Bogliaco, sul Lago di Garda in provincia di Brescia, facendolo passare da par 69 a par 71, e alla sua gestione, fino alla recente cessione a Terme di Sirmione.
Oggi, a 42 anni, Paolo Negroni ha trasformato la sua passione in un lavoro. Nel 2018 ha acquistato all’asta, per circa 1 milione e 750mila euro, l’intera area di circa 55 ettari e le costruzioni avviate in base a un progetto risalente al 1995 della società Val degli Olmi e decaduto nel corso degli anni. “In questi giorni stiamo seminando tutti i green usando il 100% di paspalum, una macroterma usata anche a Punta Ala, un’erba ideale per climi secchi, che ha meno bisogno di acqua ed è più facile da mantenere. Le tipologie di erbe scelte e l’utilizzo di un protocollo di concimazione biologico permetteranno una manutenzione del percorso totalmente priva di pesticidi, fungicidi e anticriptogamici nel pieno rispetto di tutte le normative vigenti. Voglio inaugurare il campo entro la fine dell’anno, spero già in novembre”.
Se i lavori sul campo proseguono a pieno ritmo, i cantieri hanno subito rallentamenti.
“L’emergenza Covid-19 e la vicenda del ricorso e il successivo ballottaggio per l’elezione del sindaco di Follonica, prima fissato e poi rinviato a settembre, ha creato ritardi inevitabili. Per foresteria e club house l’obiettivo di fine lavori è marzo 2021 per aprire ufficialmente a fine giugno”.
Perché ha scelto di costruire un campo da golf proprio qui?
“Fin dal piccolo sono venuto al mare a Punta Ala e sono innamorato di questa zona. Qua c’è il clima ideale per giocare a golf, è un piccolo paradiso”.
Come sarà Riva Toscana?
“Il percorso è stato disegnato da Giulio ed Emanuele Cavalsani, morto purtroppo lo scorso anno, che hanno realizzato capolavori come Punta Ala e Monza. Io ho mantenuto tutto inalterato anche per il grande rispetto nei confronti dei due progettisti. Il campo da golf è immerso fra gli ulivi e vogliamo caratterizzarlo producendo anche olio IGP toscano biologico. Riva Toscana sarà un circolo aperto tutto l’anno, vogliamo valorizzare questo splendido territorio con degustazione e vendita di olio e con visite alle cantine della zona. La club house avrà anche 25 camere, la foresteria 13. La seconda foresteria, ancora da iniziare, ne avrà altre 14. Sarà un Resort 4 stelle superior, con piscina su 2 livelli, una Spa di 280 metri quadrati e, prima o poi, una spiaggia privata. Io gestirò la parte golf, mentre il resto sarà affidato a una società di management alberghiero. Il mio modello è Borgo Egnazia in Puglia”.
Uno dei problemi principali per un campo da golf è l’approvvigionamento idrico. Come lo avete risolto?
“Il progetto originario prevedeva un dissalatore dai costi esorbitanti. Con la scelta di questo tipo di erba abbiamo già ridotto il fabbisogno giornaliero di acqua da 1100 metri cubi a 600-700. Abbiamo impermeabilizzato il lago tra le buche 7 e 17, in prossimità della stazione di pompaggio, e questo ci garantisce 32mila metri cubi. In più ci sono altri due bacini di raccolta delle acque per un totale di 80mila metri cubi. Con la realizzazione di tre pozzi artesiani abbiamo un’autonomia di 120-130 giorni senza piogge”.
Riva Toscana è a 25 chilometri dal Golf Club Punta Ala e dal Golf Club Toscana di Gavorrano. Non c’è il rischio di un eccesso di offerta e quindi di concorrenza fra circoli?
“No, io credo che con Riva Toscana si riesca a creare un polo golfistico di grande attrattiva. Più campi belli abbiamo e più è facile sviluppare turismo golfistico. Se abbiamo tre campi belli e vicini, possiamo vendere ancora meglio il nostro prodotto. Io sono stato a lungo consigliere a Punta Ala, sono ancora socio e ho ottimi rapporti con il presidente Fernando Damiani, che è un valente imprenditore nel settore turistico. Auspico che possa nascere un consorzio con Punta Ala e Pelagone, sarebbe un grave errore invece cercare di strapparsi soci con tariffe o green fee ribassati”.
Quanto sarà il costo totale per la realizzazione di Riva Toscana Golf Resort&Spa?
“Nove milioni e mezzo di euro, comprese le spese di acquisto di un milione e 750mila, con finanziamenti del Credito Sportivo e di Banca Intesa”.
Quante persone ci lavoreranno?
“Sul campo da golf e dintorni una decina di persone, oltre al green keeper che arriva da Cherasco. Per le strutture alberghiere abbiamo calcolato altri 35-40 lavoratori”.
Quali saranno le caratterische peculiari di Riva Toscana?
“Ho girato i campi da golf di tutto il mondo e ho visto che il principale difetto di tutti i circoli è la mancanza di accoglienza. A Riva Toscana ci sarà un caddie master capace di parlare più lingue e che darà subito tutte le informazioni e gli aiuti possibili a chi arriverà a trovarci. Campo pratica, putting green e area approcci saranno tutti prossimi al tee della 1. Riva Toscana sarà aperto anche agli abitanti della zona, spero che tante persone si avvicinino al golf anche grazie a tariffe differenziate: quota minima per chi gioca solo a golf e poi a salire per chi vuole usufruire degli altri servizi. Di una cosa sono certo: i ragazzi fino a 16 anni non pagheranno per giocare nel mio circolo”.