Collini candidato presidente Fig. Altri 3 toscani per un posto nel consiglio federale

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Gianni Collini, 74 anni (al centro nella foto, fra Marco Durante e Camilla Tolomei Di Lippa), presidente per 15 anni delle Pavoniere Prato e consigliere federale nazionale dal 2012 al 2024 nell'”era Chimenti” dopo un mandato da consigliere regionale sotto la lunga (oltre 15 anni) presidenza Scapuzzi, è uno dei candidati alla presidenza Fig nell’Assemblea federale elettiva indetta per il prossimo 3 febbraio al Coni di Roma dal commissario straordinario Carlo Mornati, nominato dal numero uno dello sport nazionale Giovanni Malagò dopo l’improvvisa scomparsa di Franco Chimenti. “Ho iniziato a giocare a golf nel 1980 all’Ugolino – racconta l’imprenditore pratese del settore tessile-abbigliamento e immobiliare – e nel giro di pochi anni, insieme a un gruppo di amici, siamo riusciti a realizzare un campo di 6 buche a Prato destinato a essere pubblico, anche se poi questa eventualità purtroppo non si è realizzata per incomprensioni con l’amministrazione comunale”. Collini, che è arrivato a giocare handicap 6, è un grande appassionato praticante anche di sci e ciclismo e sfiderà Cristiano Cerchiai, 60enne commercialista nato a Roma ma veneziano di adozione, già revisore dei conti della Fig.

“Non mi ero ricandidato alle elezioni del 2024 – spiega il candidato toscano – perché dopo tre mandati ritenevo giusto lasciare spazio a forze più fresche, sebbene fossi profondamente legato al presidente Franco Chimenti. Mi candido ora alla presidenza Fig perché penso che il mio percorso lavorativo e dirigenziale possa dare un contributo al miglioramento di questa federazione”.

In molti pensavano a una candidatura di Marco Durante, invece c’è stata la sorpresa Collini. Ci spieghi questa “staffetta”.

“Io e Marco Durante abbiamo scoperto di essere complementari e di avere molte idee in comune. Lui porta la sua grande esperienza sportiva e agonistica, io il mio vissuto di imprenditore e dirigente. Insieme potremo fare un ottimo lavoro, abbiamo un programma in grandi linee che vogliamo sottoporre a tutti i presidenti dei circoli italiani per definirlo nei dettagli. Abbiamo incontrato i professionisti e presto ci confronteremo con i delegati regionali di Trentino, Piemonte e Lombardia”.

Quale sarà il primo provvedimento se sarà eletto presidente della Federazione italiana golf?

“L’istituzione di un canale privilegiato fra circoli e federazione per tutti gli aspetti legali e amministrativi: un vero e proprio Centro servizi di assistenza diretta attraverso i consulenti Fig, tutti professionisti di prim’ordine. Abbiamo intenzione di creare una squadra competente e di spessore. La Federazione non è fatta solo di programmi ma anche di persone. Questo è il primo punto del nostro programma, al quale non mancano certo le strategie per aumentare il numero dei tesserati e il miglioramento di trasparenza e comunicazione. Ecco, su quest’ultimo punto negli ultimi anni non siamo stati esemplari”.

Oltre a Collini, altri 3 dirigenti di circoli toscani si presentano alle elezioni per conquistare uno dei 7 posti in consiglio federale (sono 19 i candidati in rappresentanza delle associazioni e società affiliate e aggregate) e per due di questi si tratta di una seconda volta dopo l’appuntamento dello scorso 16 settembre, che sancì l’ennesima vittoria del presidente Franco Chimenti, morto poi il 3 ottobre, e l’elezione di Andrea Scapuzzi a presidente del Collegio dei revisori dei conti: Manola Neri (Alisei) che fu eletta con un ottimo risultato personale (1043 voti e quarto posto fra i 7 eletti) e Paolo Negroni, presidente e proprietario di Riva Toscana Golf Resort & Spa, schieratosi apertamente con l’altro candidato presidente Ivan Rota e non eletto (287 i voti per lui). “Stavolta mi presento come indipendente – annuncia Negroni – per rappresentare anche Golfimpresa, il mondo dei proprietari di campi da golf. Metterò a disposizione i miei voti senza guardare gli schieramenti, ma scegliendo le persone per la loro competenza. Sono per pochi punti, ma chiari e realizzabili: per aumentare i tesserati serve una tessera non agonistica da 20-30 euro per chi gioca in campo pratica e da 100 euro per chi vuole fare gare, un po’ come succede in tutti gli altri sport. E per quanto riguarda i rapporti con le amministrazioni comunali dobbiamo fare accordi con l’Anci per puntare a ridurre l’Imu sui campi da golf, che sono fatti pagare come i campi di calcio”.

Non si è invece ripresentato Giuliano Bagnoli, presidente del Parco di Firenze (315 i voti da lui raccolti a settembre), mentre è stata ammessa la candidatura anche di Camilla Tolomei Di Lippa, presidente dell’Ugolino Firenze, liberata dall’asterisco pubblicato pochi giorni fa per tutti i candidati “in riserva di valutazione per soccorso istruttorio”. “Avevo fatto sottoscrivere la mia candidatura – spiega la numero uno del circolo fiorentino – dal vicepresidente dell’Ugolino Marco Scarpa con un apposito verbale di riunione del consiglio direttivo del 16 dicembre scorso e la commissione dei garanti, responsabile dell’accertamento dei requisiti di eleggibilità, ha chiesto il documento che ha poi ricevuto. Perché ho deciso di candidarmi ora al consiglio federale Fig? Sento che è arrivato il momento di mettere a disposizione della Federazione la mia grande passione per il golf, che risale al 1970 ed è proseguita anche in questi ultimi anni con i successi a livello seniores, e le mie esperienze professionali prima da imprenditrice e poi da consulente per ristrutturazioni aziendali, oltre ai 7 anni di presidenza del Circolo Golf Ugolino Firenze. Già da tempo molti golfisti mi avevano invitato a considerare la possibilità di scendere in campo a livello dirigenziale grazie al mio curriculum sportivo e professionale. Gianni Collini è un amico di lunga data che più volte mi aveva sollecitato in tal senso, me lo aveva chiesto anche prima della morte di Chimenti e ora sono felice di affrontare con lui questa nuova sfida. Diciamo che è arrivato il momento giusto per cercare di promuovere nel migliore dei modi il nostro sport, poco noto e ancora considerato di élite nel nostro Paese. Sarà un’impresa difficile, ma sono determinata a mettere a disposizione il mio contributo perché il numero dei tesserati golfisti aumenti e raggiunga quello, molto più alto, di Paesi simili all’Italia per popolazione”.

Tutti i circoli toscani affiliati (Acquabona, Argentario, Bagnaia, Bellosguardo, Casentino, Cosmopolitan, Forte dei Marmi, Hermitage, Livorno, Montecatini Terme, Montelupo, Parco di Firenze, Pavoniere, Poggio dei Medici, Punta Ala, Riva Toscana, Saturnia, Tirrenia, Toscana e Valdichiana) potranno esprimere 7 voti, Castelfalfi e Firenze Ugolino ne avranno rispettivamente 14 e 21.
I voti dei circoli di tutta Italia sono in totale 2.121 (2.093 più i 28 dei circoli e associazioni aggregate (Abbadia, Alisei, Centanni, Garfagnana, Miniere, Quarrata, San Martino e Vicopelago in Toscana) che però raramente riescono a costituirsi in assemblea, necessaria per avere i voti a disposizione. In più ci sono i voti degli atleti dilettanti (26 in Toscana), degli atleti professionisti e dei tecnici allenatori: 303 per ciascuna di queste tre categorie e un totale di 3.030 voti.

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