Per il terzo anno consecutivo il golf toscano registra un calo di tesserati (-90 rispetto ai -111 del 2023) confermando così le difficoltà di molti circoli della nostra regione: 6.112 il numero totale dei tesserati nei 33 club affiliati invece dei 6.212 del 2023 e i 6.323 del 2022, a fronte di una crescita che nel 2024 a livello nazionale ha raggiunto la quota di 94.061, il miglior dato dal 2013 in poi. Sono questi i numeri più significativi forniti da Dario Boeris (presidente del circolo piemontese Pinerolo-Pragelato) che come ogni anno anticipa le statistiche ufficiali della Federazione italiana golf.
Eppure, nell’analizzare le problematiche comuni a realtà di diversa dimensione, non va dimenticato che quest’anno, dal 26 al 29 giugno, l’82esima edizione dell’Open d’Italia si disputerà proprio in Toscana, all’Argentario Golf Club che ha già fatto le prove con l’Italian Challenge Open dello scorso fine settembre, vinto dal britannico John Parry (nella foto), poi vincitore del Mauritius Open al debutto sul Dp World Tour poco prima di Natale. L’ottimismo deve dunque accompagnare questo evento perché si tratta di una grande opportunità per il golf di casa nostra, un’occasione unica per far conoscere al mondo anche una parte della Toscana (non solo l’Argentario ma tutta la Maremma), che con 5 circoli e i relativi resort si candida a diventare una vera e propria meta di destinazione golfistica internazionale (oltre all’Argentario che diventerà ancora più bello con gli interventi di adeguamento ai parametri Dp World Tour, il Golf Club Punta Ala con il suo Wellness Resort prossimo ormai all’inaugurazione, il Riva Toscana Golf Resort & Spa di Follonica, il Golf Club Toscana di Gavorrano con il Pelagone Resort e il Golf Club Terme di Saturnia).
Il Comitato regionale toscano è già al lavoro con l’assessorato al turismo della Regione Toscana per preparare al meglio questo appuntamento accompagnandolo a eventi che possano valorizzare il fascino e la bellezza di una terra meravigliosa e pronta a ospitare appassionati da tutto il mondo. L’Open non potrà però limitarsi a un’opportunità circoscritta solo ai turisti italiani e stranieri, ma dovrà essere l’occasione anche per rilanciare il golf nella nostra regione, con il Comitato e tutti gli altri circoli chiamati a fare la propria parte per proporre attività e iniziative in grado di aumentare l’appeal di questo sport e il numero dei giocatori e di conseguenza dei tesserati.
In questa speciale classifica, l’Ugolino Firenze si è mantenuto saldamente in testa invertendo la tendenza di calo degli ultimi due anni e riprendendosi il 30° posto a livello nazionale con 581 tesserati. Segue il Parco di Firenze a quota 466 e con un calo di 25 unità rispetto al 2023, forse anche per il progetto di ampliamento del percorso da 9 a 12 buche sbandierato e poi rimasto nel cassetto. Le Pavoniere si mantengono al terzo posto con 463 e risalendo di 34 unità in piena scia del Parco, mentre al quarto posto si conferma la realtà di Alisei, che ha aumentato di 47 unità il suo parco tesserati scavalcando abbondantemente quota 400. Il secondo miglior risultato del 2024 è stato invece quello del Golf Club Livorno, campo cittadino di 9 buche a poche decine di metri dal mare e cresciuto di ben 44 unità chiudendo il 2024 all’ottavo posto della classifica regionale con 240 tesserati dopo l’undicesima posizione del 2023. Davvero un’ottima performance per il circolo presieduto dalla professionista Monica Moraldo, succeduta da poche settimane all’ex numero uno del golf toscano Andrea Scapuzzi, eletto presidente del Collegio dei revisori dei conti della Federazione italiana golf.
Il caso del campo a 6 buche di Pietrasanta merita di essere analizzato più da vicino perché si tratta di un piccolo miracolo: grazie alla fantasia e alla voglia di sperimentare, oltre all’impegno per la corretta manutenzione e organizzazione del circolo presieduto da Andrea Andreozzi, Alisei riesce a crescere ogni anno attraverso la politica del tesseramento libero, riservato ai neofiti e a chi non è ancora sicuro di proseguire il suo percorso golfistico. In questo modo il club versiliese riesce ad avvicinare decine e decine di nuovi potenziali golfisti e riesce spesso a fidelizzarli. In più Manola Neri, moglie del presidente e vera e propria “anima” di Alisei, nonostante il suo arrivo piuttosto recente nel mondo del golf e la sua provenienza da un circolo minore, ha avuto il merito di essere stata eletta consigliera federale all’Assemblea dello scorso 16 settembre. L’improvvisa morte del presidente Franco Chimenti (il 3 ottobre 2024) le ha purtroppo interrotto questa esperienza dopo pochi giorni, durante i quali Neri (al centro nella foto) aveva già ricevuto l’importante delega di rappresentare Chimenti alla premiazione dell’Italian Challenge Open all’Argentario.
La dirigente versiliese si ripresenterà comunque candidata consigliera all’Assemblea federale elettiva fissata per il 3 febbraio prossimo (candidati alla presidenza il pratese Gianni Collini e il romano-veneziano di adozione Cristiano Cerchiai) con la speranza di confermare il risultato di settembre e rappresentare a livello nazionale la Toscana, regione con ben 4 presidenti di circolo donne (Camilla Tolomei Di Lippa all’Ugolino anche lei candidata come consigliere federale ma “in riserva di valutazione per soccorso istruttorio”, Monica Moraldo a Livorno, Marzia Checcucci all’Abbadia e Letizia Fernandez a Vicopelago). E a proposito di figure dirigenziali femminili vanno citate anche Veronica Marianelli e Beatrice Pianigiani. La prima, direttrice del Cosmopolitan e consigliera più votata alle elezioni dello scorso 23 novembre, è vicepresidente del Comitato regionale toscano con importanti deleghe: coordinamento promozione turistica, gemellaggi e rapporti internazionali. La seconda, già consigliere regionale nel precedente mandato come rappresentante dei circoli ed eletta stavolta in rappresentanza degli atleti dilettanti, è stata scelta dal nuovo presidente Nicola Risaliti per coordinare la promozione sportiva dilettantistica, sviluppare l’attività social media e collaborare con il presidente per i rapporti istituzionali.
Ed è proprio su questo aspetto che sta soffrendo il circolo a 13 buche di Poppi. Dopo il cambio di sindaco alle ultime elezioni, Federico Lorenzoni e la sua giunta hanno fatto un bando pubblico di gara per la gestione del campo, di proprietà pubblica (Comune di Poppi, Provincia di Arezzo e Comunità Montana) e gestito fin dalla sua fondazione dall’Associazione sportiva dilettantistica Casentino Golf Club Arezzo che ha deciso però di non partecipare a questo bando. L’auspicio è che un intervento mediatore del presidente Nicola Risaliti, grazie anche alla sua esperienza in rapporti istituzionali, possa portare alla soluzione di un caso che rischia di diventare irrisolvibile. E, scendendo come numero di tesserati, dopo l’acquisto degli omonimi ristorante e residence da parte dei nuovi proprietari con attività nella zona (un imprenditore edile e un imprenditore nel settore della riabilitazione e della assistenza agli anziani) appare molto incerto il futuro del Golf Club Centanni, campo promozionale di Bagno a Ripoli creatore di centinaia di golfisti nei suoi oltre 20 anni di attività e con un corpo sociale limitato ma ancora molto attivo.
Le difficoltà purtroppo non riguardano solo questi circoli medio-piccoli, anche i ricchi piangono. Si parte da Castelfalfi, unico club a 27 buche di tutta la Toscana, chiuso dal 31 dicembre 2024 per almeno 18 mesi a causa di lavori di completo rifacimento del percorso e con un futuro ancora da definire: si parla infatti di una divisione fra un percorso privato e uno pubblico, rispettivamente di 18 e 9 buche, ma l’ufficialità della comunicazione di questo doppio binario ancora non c’è stata e questa carenza di comunicazione non può che preoccupare. Quel che è certo è che Castelfalfi rischia per almeno due anni di non essere affiliato alla Fig per la mancanza dei requisiti necessari (percorso e campo pratica) e che, oltre a perdere il suo patrimonio di Club dei giovani, costruito con successo nel corso di questi ultimi anni grazie all’impegno dei professionisti Andrea Perrino (ora al Golf Club Livorno) e Alessio Bruschi, subirà una diaspora di soci dalle conseguenze inimmaginabili: torneranno a giocare nel circolo di proprietà della famiglia SP Lohia, industriali e mecenati indonesiani subentrati nel 2021 a Tui, il tour operator tedesco, con l’acquisizione della Tenuta di Castelfalfi avvenuta tramite la società Incorp Holdings B.V. di proprietà della Famiglia SP Lohia, già intervenuta con imponenti investimenti sulla parte alberghiera del borgo nel comune di Montaione? Oppure i due anni di chiusura di Castelfalfi e la conseguente incertezza sul futuro li faranno ripiegare su realtà meno ambiziose ma più sicure?
Un’altra proprietà straniera, quella della famiglia argentina capeggiata da Alfredo Lowenstein, è alle prese con l’ambizioso progetto di rilanciare il Golf Club Poggio dei Medici, con interventi sia di ampliamento del percorso che di ristruttutazione e ampliamento della parte ricettiva che però tardano a concretizzarsi. Il risultato è che uno dei più bei circoli della nostra regione fatica a garantire una manutenzione appena sufficiente nonostante l’impegno e la passione di chi lavora nel circolo mugellano e lo spirito aggregativo e di iniziativa dei suoi soci. Infine, la grande ambizione delle Miniere di Cavriglia di passare da campo promozionale a 3 buche a percorso top a 18 buche (dovevano essere 9 in origine, poi il progetto si è ingrandito grazie all’insperato accesso ai fondi del Pnrr) si è scontrata con i clamorosi ritardi nei lavori, da mettere sempre in conto purtroppo quando si tratta di interventi così complessi e impattanti sul territorio.
Il rischio, anzi la certezza, è che nel 2025 i circoli in Toscana scenderanno dal numero attuale di 33 e di conseguenza anche il numero dei tesserati potrebbe contrarsi per il quarto anno di fila a meno che l’Open dell’Argentario non faccia miracoli. E’ l’augurio che rivolgiamo al golf toscano, che però non potrà fare a meno del contributo di fantasia e immaginazione dei club, obbligati a ripensare la loro routine organizzativa, troppo paludata e poco efficace. Le gare su 18 buche, con primo tee time alle 8 e premiazione alle 18, sono diventate insostenibili anche per i vincitori e il costante calo di partecipazione ne è la conferma. Oltre alle sfide su 12 e 13 buche, sebbene non valide per la variazione handicap e più volte proposte e organizzate proprio da Toscana.golf, crediamo che debbano essere organizzate anche competizioni più brevi (durata massima 2 ore con la possibilità per il pubblico di seguire la competizione e premiazione immediata) e concentrate su una o più parti del gioco, con il contributo indispensabile dei maestri e dei professionisti dei vari circoli: gare di putting green, chipping contest, colpi di precisione da distanze variate, uscite dal bunker. Così come vanno ripensate le gare a livello giovanile, quando il livello tecnico dei partecipanti non è ancora all’altezza della competizione: perché continuare a fare giocare medal quando il numero di colpi è troppo elevato e rischia di essere addirittura umiliante? E perché non copiare tipi di sfide diverse già in uso in altri Paesi,come il Drive Chip & Putt statunitense che tanto successo raccoglie fra i giovanissimi aprendo loro anche le porte dell’Augusta Masters?
Nessuno ha la bacchetta magica, ma la soluzione può essere trovata insieme e a questo proposito invitiamo i lettori di Toscana.golf a esprimere le loro opinioni e avanzare proposte che potranno essere condivise e pubblicate su questo sito web, vera e propria voce del golf della nostra regione che nel 2025 ospiterà molte gare nazionali dilettantistiche nazionali di 2 e 3 giorni e assegnerà anche tre scudetti (4-8 marzo all’Argentario il Campionato nazionale maschile match play Trofeo Silva, 10-12 maggio al Pelagone il Campionato Nazionale Ragazzi match play Trofeo Marazza e il 3-6 settembre a Le Pavoniere il Campionato nazionale femminile medal Trofeo Goldschmid).
Chi è interessato può scrivere a info@toscana.golf oggetto proposte per il golf. Il suo contributo sarà sicuramente apprezzato e potrà dare origine a un dibattito per il bene e lo sviluppo del nostro amato sport. Vi aspettiamo perché, ne siamo sicuri, avrete sicuramente ottime idee.