Domenica 25 giugno è stato il giorno di Stefano Palmieri (il terzo da sinistra nella foto, mentre premia i vincitori Luca Santini e Piero Ciompi), il 51enne golfista non vedente di Follonica atleta di punta della Nazionale paralimpica italiana e grande attrazione nell’ultimo G4D Open in Inghilterra. Paolo Negroni (il primo a sinistra), presidente del Riva Toscana Golf Resort & Spa, il circolo dove Palmieri si allena e per il quale è tesserato, ha organizzato in suo onore la gara a coppie Vedere Lontano Golf Cup e la serata Vedere Lontano Party, con un ricco buffet e musica al quale hanno partecipato molti amici e conoscenti del golfista azzurro e anche l’assessore al turismo di Follonica Alessandro Ricciuti, che ha ricordato come le imprese di Palmieri contribuiscano a far conoscere Follonica anche fuori d’Italia.
“Sono onorato di essere amico di Stefano – ha detto Negroni -. Ho conosciuto molti golfisti professionisti come Francesco Molinari, Matteo Manassero e tanti altri, ma nessuno mi ha mai emozionato come Stefano Palmieri. Lui è un vero campione per impegno, dedizione e capacità di affrontare sempre nuove sfide”. La gara e la serata, organizzata dallo staff di Riva Toscana con il prezioso coinvolgimento di sponsor del territorio come Franchi Salumi e Vini Arillo, sono servite a raccogliere fondi per supportare Stefano Palmieri nella sua attività agonistica che lo porta a disputare tornei in Europa e nel mondo: il Japanese Blind 2016, l’Irish Blind 2017, il British Blind 2017 e 2019 e l’Edga Dutch Open 2022 sono stati i suoi successi internazionali più prestigiosi. “Sono tante le persone che devo ringraziare – è stato il saluto di Palmieri – e vi prometto che oggi per me è il giorno zero. Riparto con ancora più slancio e determinazione verso nuovi obiettivi, primo fra tutti la Paralimpiade, per portare sempre più in alto e far conoscere nel mondo Follonica e Riva Toscana”.
La gara, ricca di premi offerti dai numerosi sponsor con in testa Engel & Volkers, ha visto la partecipazione anche di Edoardo Biagi, compagno di Palmieri nella Nazionale paralimpica, ed è stata impreziosita dalla hole in one realizzata alla buca 18 (un par 3 di oltre 180 metri) da Luca Santini, premiato con una Magnum di Tenuta Argentiera (Bolgheri). Ed è stato proprio Santini, in coppia con Piero Ciompi (vincitore del premio Acqua dell’Elba per il driving contest alla buca 4), a vincere la Louisiana con 46 punti netti, seguiti a 41 da Luciano Della Lena-Enrico Pecchia e Lee Mi Young con il marito Marco Cappanera, anche loro a 41 e tutti tesserati di Riva Toscana. Nel lordo Palmieri, in coppia con Negroni, si è imposto con 35 punti lordi, ma i due compagni hanno ceduto il premio ai secondi classificati Gabriele Nesi e Andrea Righini. Lee Mi Young si è aggiudicata il driving contest alla 4 (premio Acqua dell’Elba) e Piero Mannelli il nearest to the pin alla buca 13 (premio Argentiera), mentre Massimo Luca Martelli ha fatto doppietta alle buche 2 e 13 (premi Engel & Volkers e Agricoccinella).
Ma il personaggio del giorno, dopo Stefano Palmieri, è stato Luca Santini, capace di realizzare una hole in one alla buca 18 proprio sotto gli occhi del maestro Alessandro Resseguier. “Ho tirato un legno 3, visto che il par 3 è di oltre 180 metri con bandiera lunga – ha raccontato a fine gara Santini – e io e i miei compagni abbiamo visto rimbalzare la pallina davanti al green. Pensavamo di trovarla a inizio green e invece non l’abbiamo trovata così l’abbiamo cercata tutto intorno. Niente, era sparita e così siamo andati a vedere in buca. La pallina era propria lì dentro e c’è stata un’esultanza di gruppo”. Luca Santini, 48 anni, è di Follonica e ha ripreso a giocare a golf da poco più di un anno dopo aver iniziato a praticarlo cinque anni fa al Pelagone e averlo interrotto durante la pandemia. Ha un handicap di 30,2 e la sua sensazionale hole in one alla 18, la prima nella storia di Riva Toscana, è la dimostrazione che in questo sport bisogna provarci sempre, senza pensare troppo al proprio livello di gioco. “Dopo la hole in one ero carico a mille e infatti il tee shot successivo ho tirato fortissimo. Poi il colpo successivo è stato un disastro”. Pazienza, quella hole in one è già leggenda.