Sono passati 40 anni dall’Open d’Italia più emozionante della sua lunga storia, che nel 2023 celebra l’edizione numero 80. Dal 28 aprile al 1° maggio 1983, fu proprio il Circolo Golf Ugolino a ospitare un torneo leggendario sia per la quantità di campioni in campo che per l’incredibile finale. In ricordo di quei giorni magici e irripetibili, nella bacheca del circolo fiorentino è stata allestita una bacheca con le foto più importanti e significative.
Quell’Open d’Italia fu il torneo di Severiano Ballesteros, anche se non fu l’allora 26enne campione spagnolo a trionfare sul percorso fiorentino. Fu il tedesco Bernhard Langer, coetaneo di Seve, a vincere alla seconda buca di un playoff a tre con Ballesteros e lo scozzese Ken Brown dopo aver concluso le 72 buche in 271 colpi (-17). Ballesteros arrivò all’Ugolino due settimane dopo aver conquistato il Masters di Augusta ed era la grande attrazione per gli appassionati di golf che seguirono i 4 giorni di gara, durante i quali si sfidarono campioni come Greg Norman, Sam Torrance, Manuel Pinero, José Maria Canizares, Sandy Lyle oltre agli italiani Costantino Rocca e Baldovino Dassù.
Il primo maggio 1983, nella quarta e conclusiva giornata di gara, Severiano Ballesteros realizzò un colpo eccezionale, il cui ricordo è ancora vivo grazie a una targa commemorativa appena oltre il green della buca 9, che nel 1983 era la 18 (un par 5 di 450 metri). Ballesteros, con uno svantaggio di due colpi da Brown e nel tentativo di realizzare un eagle, forzò il secondo tiro e superò il green, affollatissimo per seguire il finale di gara. Fu allora che Seve realizzò una delle sue magie, sfruttando l’ultima occasione andare al playoff. “Silenzio, che devo fare un eagle”, disse Ballesteros al pubblico, mentre si preparava a giocare un approccio con il ferro 9: grazie a un tocco delizioso la palla andò a rotolare perfettamente fino a sparire nella buca tra le urla entusiastiche del pubblico.
Il grande campione spagnolo è scomparso prematuramente nel 2011, a soli 54 anni, ma le sue gesta hanno ispirato golfisti in tutto il mondo. Ed è bello pensare che lo spirito di Seve sia ancora lì, vicino al green della 9, pronto ad aiutare giocatori e giocatrici che finiscano nei pressi di quella targa che ricorda il suo colpo magico.