Paolo Negroni, proprietario del Riva Toscana Golf Resort & Spa inaugurato lo scorso dicembre a Follonica dopo un estenuante tira e molla di sospensioni e divieti di inizio attività sempre superati, ha detto basta e ha indetto una conferenza stampa per illustrare tutte le difficoltà incontrate dal 2018 a oggi a causa dell’amministrazione comunale di Follonica e annunciare il suo ricorso al Tar. “Per 4 anni – ha spiegato Negroni – ho aspettato che il Comune di Follonica rispettasse le promesse fatte quando nel 2018 ho deciso di investire 10 milioni di euro in Toscana, più precisamente in Maremma, una terra che conosco molto bene, che amo e che frequento fin da quando sono bambino. Al primo incontro avuto con il sindaco Andrea Benini e alcuni dirigenti comunali, poche settimane dopo l’aggiudicazione dell’asta fallimentare, ho illustrato quali sarebbero state le esigenze della struttura al fine di renderla operativa il prima possibile: aumento di 55 posti letto oltre i 65 già previsti, necessari per poter ospitare gli atleti in competizioni internazionali, la possibilità di ampliare a 300 metri quadrati i depositi macchinari che il piano strutturale prevedeva di 150 mq e infine la realizzazione di un vecchio progetto esistente, che prevedeva la distribuzione dell’acqua in uscita dal depuratore a fini irrigui di orti, aiuole pubbliche, parchi e giardini di strutture ricettive tra cui anche il campo da golf, dopo un trattamento terziario. Sono passati 4 anni e nulla di tutto questo è stato reso possibile, anzi, l’adozione del nuovo piano strutturale ha reso e renderà ancora più complicata la realizzazione del progetto”.
Negroni ha evitato lo scontro, ma adesso è convinto che la misura sia colma. “Avevo deciso di non avviare una procedura di ricorso presso il Tar, in primis nella speranza di trovare una soluzione pacifica con il Comune, ma anche per evitare all’amministrazione e ai cittadini un inutile dispendio di fondi pubblici in cause legali, forte della consapevolezza di essere in regola con tutte le carte e di non essere a richiedere nulla che fosse al di fuori di quanto la legge stabilisce. Sono un architetto quindi so bene come leggere i regolamenti urbanistici. Purtroppo ora, ricevuto l’ennesimo diniego riguardo la realizzazione di un garage per ricoverare d’inverno i macchinari della manutenzione del campo, il cui valore supera i 500mila euro, diniego basato esclusivamente sull’interpretazione delle parole “spazio coperto” di 150 mq che il Comune ritiene di non considerare un volume, il vaso è colmo”.
Il proprietario di Riva Toscana definisce una vera e propria “odissea” le vicende degli ultimi 4 anni, addosandone la responsabilità al sindaco di Follonica Andrea Benini (nella foto, il suo taglio del nastro all’inaugurazione ufficiale di fine aprile 2022 con a destra Paolo Negroni), che pure ha più volte ringraziato pubblicamente Negroni per l’investimento di pregio su questa parte di Maremma, a ai dirigenti comunali. “Le promesse, gli impegni e le dichiarazioni in favore del progetto non sono state mantenute, sono state anzi vanificate da atti e scelte politiche in pieno contrasto con lo sviluppo turistico della città oltre che con il completamento del progetto stesso. In particolare, l’area golf per una scelta politica è stata sempre mantenuta fuori dal perimetro urbano complicando immensamente l’iter burocratico.”. Negroni ha rivelato che a causa degli ostacoli burocratici ha perso un finanziamento del Credito Sportivo di 6 milioni di euro e ha citato tutta una serie di episodi che hanno confermato l’ostilità al suo progetto. “Spero che la mia storia possa aprire gli occhi ad altri cittadini e imprenditori follonichesi e non, che mi auguro uniscano la loro voce alla mia per chiedere un cambio di rotta radicale nell’amministrazione del Comune; procederò altresì per le vie legali con un ricorso ufficiale al Tar della regione Toscana, certo che i miei diritti verranno finalmente fatti valere al fine di tutelare gli oltre 30 posti di lavoro dei miei collaboratori e gli investimenti ingenti che ho messo in campo”.
Nonostante la rabbia e la delusione nel vedere vanificati i suoi sforzi, Negroni non si ferma al ricorso al Tar. “La mia prossima battaglia – ha annunciato – sarà dotare la città di un impianto di distribuzione di acqua terziaria di recupero dal depuratore utilizzando i fondi del Pnrr. Anche questo progetto, per quanto nasca da una necessità della mia azienda, deve essere un’opportunità che l’amministrazione non può permettere di lasciarsi scappare; basti pensare a quanto un impianto di questo tipo andrebbe ad aiutare tutte le strutture turistiche, i privati cittadini e non ultimo il Comune stesso solo per irrigare il verde pubblico, gli orti e i giardini, recuperando acqua depurata che in questi periodi di forte siccità andrebbe buttata a mare”.